Proposta di revisione della Direttiva ETS EU

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AICEP sostiene la posizione di IFIEC e segnala forti preoccupazioni per le conseguenze della la Revisione della Direttiva 2003/87/CE (ETS) proposta dalla Commissione sulla continuità e sullo sviluppo futuro della attività industriale in Italia.



 

Il 15 luglio 2015 la Commissione EU ha presentato una proposta di revisione della Direttiva 2003/87/CE per sostenere una riduzione delle emissioni più efficace sotto il profilo dei costi e promuovere investimenti a favore di basse emissioni di carbonio all’interno del piano di misure relative alla strategia di politica energetica e climatica.

            La proposta è stata oggetto di una articolata risposta da parte di IFIEC

http://www.ifieceurope.org/fileadmin/Downloads/Climate/20150828_IE_Response_on_COMs_EU_ETS_reform_proposal.pdf

(traduzione in italiano disponibile nella sezione documentazione di questo sito)

il cui contenuto è completamente sostenuto e confermato da AICEP e dai suoi Associati e alla cui redazione AICEP ha attivamente collaborato.

            AICEP ritiene importante sottolineare alcuni punti di particolare criticità soprattutto in considerazione delle specificità del mercato italiano e dell’impatto che alcune proposte rischiano di generare sui propri associati e, più in generale, sull’ insieme del sistema industriale del nostro Paese.

La prevenzione del Carbon Leakage, che in base alle conclusioni del Consiglio dell’ottobre 2014, dovrebbe essere obiettivo prioritario della revisione dell’ ETS, non è sufficientemente sostenuta. Al contrario, alcune delle proposte di modifica vanno nel senso opposto, aggravando il rischio di delocalizzazione di attività esistenti e non creando i presupposti per attirare nuovi investimenti in Europa. Tale rischio è particolarmente grave per l’Italia che, dopo diversi anni di profonda crisi economica e di progressiva riduzione dell’attività industriale, ha individuato nella ripresa degli investimenti e della produzione una delle leve fondamentali per rilanciare la crescita e ridurre l’endemico problema della disoccupazione.

AICEP considera quindi necessarie alcune importanti modifiche alla proposta di revisione della Commissione. Le principali sono le seguenti:

  • La definizione dei benchmark deve essere basata su criteri realistici e avendo a riferimento la tecnologia attualmente disponibile. I benchmark devono essere fissati ad inizio periodo di riferimento senza ulteriori indici lineari di miglioramento che in alcuni settori, alla luce di quanto già realizzato negli ultimi anni, rischiano di essere tecnicamente o economicamente impossibili per i best performers
  • Garantire il 100% delle quote ai best performers senza alcun fattore di riduzione predeterminato
  • Definire dei meccanismi che non penalizzino i casi di incremento della produzione o della capacità
  • Eliminare la previsione di quote fisse da assegnare tramite asta. La determinazione di una quota fissa d’asta (57%) è in contrasto con i due obiettivi precedenti e rischia di penalizzare anche i soggetti che hanno operato od opereranno per garantire una crescita dell’attività industriale tramite l’applicazione delle migliori tecnologie disponibili per la riduzione delle emissioni
  • Mantenere gli attuali criteri per la definizione dei settori soggetti a rischio Carbon Leakage. L’introduzione di elementi di incertezza comporta l’impossibilità per i settori interessati di portare avanti una strategia di lungo termine indispensabile per sostenere piani di investimento spesso ingenti per questo tipo di attività
  • Prevedere dei meccanismi automatici e armonizzati di compensazione degli oneri indiretti che eviti distorsioni concorrenziali tra i vari Paesi Membri
  • Utilizzare, almeno in parte, le quote accantonate nel Market Stability Reserve quale leva per favorire la ripresa dell’attività industriale in Italia e in Europa destinandole agli obiettivi prioritari di protezione dal rischio di Carbon Leakage (in termini di costi diretti e indiretti) e favorire la crescita e gli investimenti in linea con le best performances.

AICEP ritiene che tali proposte siano totalmente coerenti con gli obiettivi di politica ambientale e industriale della Comunità e nel contempo creino le condizioni per rendere possibile nei prossimi anni la realizzazione dei piani di crescita economica di cui l’Italia ha assoluta necessità.

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