L'intervento. Energivori e non, coperta corta

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Rimodulazione degli oneri e modello tedesco. In arrivo una proposta

Condivido le osservazioni ed i conti di Assoelettrica (QE 12/6): è  inevitabile che la famosa coperta corta se si tira da una parte scopre da quell'altra. Ma purtroppo i costi per gli impegni presi per 20 anni vanno pagati e, dovendoci render conto che non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca, bisogna fare una scelta.

Non credo che Assoelettrica possa preferire la chiusura o la delocalizzazione di importanti aziende industriali italiane, con conseguente ulteriore diminuzione dei consumi d'energia, di cui con tanta ragione si lamenta a seguito di quel che è stato provocato dall'eccessiva incentivazione delle Fer. Le quali, oltre a provocare lo stratosferico aumento della componente A3, hanno anche limitato  l'utilizzo delle centrali termoelettriche con conseguente forte impatto sui bilanci dei propri associati.


D'altra parte la diminuzione importante dei consumi industriali comporterebbe comunque un incremento dei costi degli oneri di sistema sui poveri consumatori domestici, i quali oltre a pagare di più  per il consumo energetico dovrebbero anche subire le forse più pesanti conseguenze di molti posti di lavoro perduti da qualche componente delle loro famiglie. Ricordatevi della "Regola del 100", di cui a quel mio articolo, al quale si riferisce Assoelettrica.


Noi chiediamo semplicemente che per la rimodulazione degli oneri si faccia qualcosa di simile  a quello che hanno fatto i tedeschi ed i francesi, come è indicato nell'articolo citato, per rinforzare le mie precedenti dichiarazioni. Del resto, non c'è via di scampo: o si fa pagare un po' di più  chi può sopportarlo, come hanno fatto i tedeschi, lasciando crescere i costi per il consumo domestico oppure si finirà dalla padella nella brace.  I tedeschi fanno bene tutto per definizione.  Avranno fatto bene anche questo!

A meno che non ci sia qualche altra via alternativa, alla quale Aicep sta pensando, con l'obiettivo di proporla a breve termine alle Istituzioni competenti, che potranno valutarla e, ci auguriamo, accoglierla per salvare capra e cavoli. Indubbiamente occorre fare qualcosa. E presto.

*Presidente Aicep

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