L'intervento. "Formula" per i nuovi oneri di sistema

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Considerazioni e proposte sulla prevista (sempre più urgente) rimodulazione

"La coperta è corta" ha detto il presidente dell'Autorità per l'Energia, Guido Bortoni. E' vero, ma è anche pesante, troppo pesante, diciamo noi, e le aziende ad alta intensità energetica, grandi o piccole che siano, non possono più sopportarne il peso.

Anche in altri paesi europei c'é una situazione pesante (in Germania la corrispondente della nostra A3 è 35,92 €/MWh e aumenterà del 47% nel 2013), ma loro hanno provveduto, con misure legislative , a salvaguardare quei consumatori con un metabolismo particolare, che, se riscaldati e compressi oltre certi limiti, esplodono.

Aicep ritiene sempre più urgente dare attuazione a quanto previsto dall'Art. 39 del decreto sviluppo, convertito il 7 agosto 2012 in legge n.134, sia per quanto riguarda la rimodulazione delle accise, anche se il loro impatto incide di meno sulla pesantezza della coperta, che, a maggior ragione, su quella degli oneri generali di sistema. E' quindi prioritaria l'emissione da parte del Mse di decreti che definiscano la tipologia di consumatori "ad alta intensità energetica", tenendo conto non solo delle dimensioni e del conseguente livello di consumo, ma anche dell' incidenza dei costi energetici sul costo dei loro prodotti, o in altri termini, dell'impatto di tali costi sul loro bilancio economico.

Successivamente ci sembra logico e giusto che l'Agenzia delle Dogane per le accise e l'Autorità per gli oneri di sistema definiscano nei dettagli le modalità di rimodulazione, in modo da omologare l'Italia con Germania o Francia, o una media delle due.

Aicep, che ha iniziato a chiedere all'allora Mica la definizione della categoria di consumatori "energy intensive" fin dai tempi della Legge Marzano n. 239 del 23 agosto 2004, che al punto 3 lettera m prevedeva di: "salvaguardare le attività produttive con caratteristiche di prelievo costante e alto fattore di utilizzazione dell'energia elettrica, sensibili al costo dell'energia", chiede oggi al Mse che finalmente, a distanza di 8 anni, si riesca ad attuare con idonei decreti quanto la legge prevede.

Come caratterizzare questa categoria di consumatori? Già, collaborando a suo tempo con il compianto Prof. Luigi Paris, Aicep aveva proposto all'allora Direttore Generale del Mica, Sergio Garribba, alcuni parametri che prendevano in considerazione tre aspetti fondamentali:

- Il livello di consumo rapportato alla potenza impegnata; in altri termini il tasso di utilizzo della stessa o le ore equivalenti di marcia a quella potenza,
- L'incidenza dei costi energetici sul valore aggiunto o sull'insieme dei costi di produzione,
- Il peso occupazionale nel contesto in cui l'azienda opera.

Detti parametri, correlati in una formula, permettevano di calcolare un valore, sulla base del quale stabilire se la tipologia di consumo dell'azienda considerata poteva rientrare o no nella categoria dei consumatori ad alta intensità energetica.

Per tale categoria l'Autorità dovrebbe stabilire le modalità d'imputazione degli oneri generali di sistema, cercando di allinearli con quel che altri paesi europei nostri concorrenti hanno già applicato, al fine di salvaguardare la competitività delle loro aziende.

L'Autorità conosce bene come sono applicati gli oneri derivanti dagli incentivi alle Fer in Europa, in particolare Germania e Francia, che sono i nostri maggiori concorrenti.

Confrontando la situazione del 2012 tra Italia, Germania e Francia per tipologie di clienti "elettro intensivi", in possesso dei requisiti previsti dalla rispettive normative, ne scaturisce un confronto estremamente penalizzante per l'industria italiana, la quale paga per gli oneri impropri di sistema dei corrispettivi unitari 10 - 20 volte più alti di quello che paga un' omologa azienda tedesca e 5 - 10 volte di più dell'omologa francese.

Viste queste enormi differenze ci sembra indispensabile applicare urgentemente misure che riducano il divario della loro fattura elettrica, peraltro già molto elevato anche al livello del costo di acquisto dell'energia elettrica, che per questa categoria di industrie rappresenta il principale indice strategico della loro competitività. E' proprio il caso di dire che oggi "piove sul bagnato" e, quindi, anche se la coperta corta non basta per proteggere tutti, occorre comunque evitare che chi ora è già "quasi sommerso", possa addirittura essere spazzato via dall'alluvione.

*Presidente AICEP

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