L’intervento. L’extracosto delle Fer

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Pericolosa “mannaia” per gli energivori. Consumi ridotti di oltre il 30% in 5 anni

L’Autorità per l’Energia, proseguendo nelle sue linee già tracciate nella segnalazione PAS 21/11 e nella memoria 146/2012/I/eel, continua a mettere in evidenza gli effetti delle fonti rinnovabili non programmabili sui mercati energetici e, soprattutto, sul dispacciamento; l’AEEG rileva espressamente che tali effetti ed i relativi costi che ne derivano, si sommano ai costi diretti di erogazione degli incentivi.

L’Autorità propone l’applicazione di un “Cap”che eviti un eccessivo arricchimento dei produttori di Fer non programmabili a scapito dei consumatori finali; dalla presenza di questo meccanismo dovrebbe scaturire l’applicazione di un “tetto” non superabile per tutti gli incentivi che vengono finanziati dalla A3.

La conferma di un approccio serio e competente al problema porta anche a dover prendere coscienza che alla politica adottata dall’Italia per il raggiungimento degli obiettivi europei del 20-20-20 devono anche fare riscontro comportamenti e costi che non deprimano la vita e le attività produttive dei consumatori elettrici italiani e, in particolare, di quei consumatori che, tanto per l’alta intensità energetica delle loro produzioni industriali, quanto per la perdurante crisi che attanaglia l’Europa (e ancor più l’Italia con le sue ormai croniche deficienze di competitività), rischiano seriamente di porre fine alle loro attività operative sul territorio nazionale.

E’ un tema particolarmente delicato quello che riguarda l’incentivazione e, soprattutto, il diverso livello di ripartizione degli oneri riservato alle rinnovabili in altri paesi europei, tenuto conto anche del fatto che il forte impulso che gli alti livelli iniziali di incentivazione hanno dato all’evoluzione tecnologica per la produzione di energia rinnovabile, da impianti fotovoltaici “in primis”, avrebbe dovuto portare, come sua logica conseguenza, ad un rapido riallineamento degli incentivi al livello dei reali costi di produzione.

Alle sempre crescenti entità degli €/MWh della italica componente A3, invece, come la stessa AEEG ha evidenziato nel suo parere, sono correlati valori medi di tariffe incentivanti italiane più che doppie rispetto a quelle tedesche e notevolmente superiori anche a quelle francesi ed inglesi. In una specifica nota del suo documento, infatti, si dimostra che per i titolari degli impianti fotovoltaici l’Italia è una vera “cuccagna” che non trova pari in nessun altro paese europeo:

“Nel caso di impianti di potenza pari a 200 kW, la tariffa incentivante media nazionale è pari a 199 €/MWh, a fronte di una tariffa tedesca di 98 €/MWh, di una francese pari a 92 €/MWh e di una inglese pari a 149 €/MWh.”

A questa grande generosità nazionale, tuttavia, non fa riscontro una pari attenzione ad evitare che gli extracosti di questa “allegra incentivazione” si pongano come una pericolosa mannaia per le attività produttive ad alta intensità energetica per le quali, nella attuale congiuntura economica che le ha relegate a livelli produttivi “minimi”, non esiste quasi più nemmeno il debole sollievo della regressività tariffaria che la legge Marzano aveva a suo tempo previsto con l’aumentare dei consumi.

Al riguardo constatiamo che nell’arco di un quinquennio il valore aggregato dei consumi delle imprese associate ad AICEP si è già ridotto per più del 30 %, passando dai circa 15 miliardi di kWh agli attuali poco più dei 9,5 registrati nell’anno 2011 e che, nei prospetti che seguono, sono stati evidenziati per comparto produttivo ed impatto sul territorio nazionale.

E’ difficile immaginare se e come queste stesse attività industriali potranno continuare anche in futuro a produrre beni e a dare lavoro a migliaia di persone residenti nel territorio in cui da molti anni operano e nel quale rappresentano entità economiche che, indubbiamente, svolgono il ruolo di un motore, moltiplicatore del reddito, senza il quale,… alla luce del sole, tante persone sarebbero costrette a vivere una realtà di……desolante buio!


*AICEP

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