Mission 2014
Da oltre 35 anni la nostra Associazione si batte a sostegno delle imprese proprie associate per :
- Promuovere le soluzioni più efficienti per l’uso razionale dell’energia elettrica in Alta e Media tensione, affrontando tutte le problematiche di natura tecnico-economica che direttamente o indirettamente riguardano i loro prelievi dalla rete elettrica nazionale
- Supportare, sotto l’aspetto tecnico e amministrativo, i loro rapporti con i fornitori di energia
- Elaborare statistiche e analisi tecnico-economiche inerenti la filiera dell’energia elettrica per le attività industriali italiane ed europee.
L’ Associazione riunisce imprese industriali, grandi consumatrici di energia elettrica in processi produttivi, caratterizzati da un’elevata regolarità, continuità e qualità dei prelievi dalla rete elettrica e nei quali il costo dell’elettricità rappresenta un fattore strategico critico nell’economia del processo industriale.
Nei primi 20 anni della sua vita, e fino alle soglie della liberalizzazione del mercato elettrico in Italia, AICEP è stato l’interprete, presso L’ENEL e presso le Istituzioni, di tutte quelle giuste istanze finalizzate ad un equo trattamento tariffario dei prelievi energivori, tanto dal punto di vista tecnico per l’indubbio servizio reso alla rete dalla stabilità e continuità di un così rilevante carico di base, quanto per l’indubbio valore aggiunto apportato all’industria nazionale dai loro prodotti in uno scenario che potesse garantire una loro adeguata competitività con i concorrenti esteri.
Con la liberalizzazione del mercato elettrico italiano l’industria energivora italiana ha cominciato a perdere il passo rispetto alle omologhe produzioni energivore europee. Solo successivamente, sulla base di quanto era stato previsto nel 1999 dal Decreto Bersani, le industrie a più elevata intensità energetica hanno potuto usufruire di uno sconto di quantità attraverso un meccanismo di regressività nell’imputazione degli oneri di sistema per consumi superiori a 48 milioni di KWh/anno per ogni sito produttivo.
Oggi, come ieri, le aziende ad alta intensità energetica sono tutte altamente preoccupate dai prezzi dell’energia elettrica in Italia, che sono strutturalmente più alti di quelli dei Paesi limitrofi: prezzi sui quali oltre alla quota energia hanno finora sempre gravato in maniera esagerata le varie componenti tariffarie regolamentate dall’AEEG per il finanziamento degli svariati oneri di sistema: una pletora di oneri parafiscali che le Istituzioni hanno indebitamente caricato su un bene irrinunciabile come l’elettricità.
AICEP, proseguendo instancabilmente il suo pressing su Istituzioni ed Autorità, iniziato fin dai tempi della legge Marzano n.39 del 23/08/2004, ha contribuito ad ottenere che, grazie all’art. 39 della legge 44/2012, alla categoria di consumatori ad alta intensità energetica, fosse applicata una quota ridotta degli oneri di sistema, - come già da molto tempo avvenuto in Francia e Germania, per evitare la chiusura della loro attività industriale od ulteriori dislocazioni di importanti aziende strategiche in altri continenti.
Oggi, finalmente, oltre alla tipologia ed ai livelli di consumo, viene considerata anche l’intensità energetica: un indice di “energivorità”, al di sopra del quale applicare significative e trasparenti “agevolazioni”, di entità stabilite dall’AEEG, previa iscrizione degli aventi diritto ad un apposito albo istituito presso la Cassa Conguaglio del settore elettrico.
La rivoluzione in atto si prefigge, finalmente, un’azione decisa a sostegno di tutta l’industria “energivora” italiana: non è più quindi un intervento elitario riservato soltanto alle grandi aziende, ma anche alle PMI caratterizzate da un’alta incidenza dei costi energetici sui loro costi di produzione.
Tutto ciò amplia significativamente la consistenza della possibile base associativa di AICEP, estendendola anche ad altre aziende di medie dimensioni, purché energivore, conferendo alla nostra associazione una maggiore visibilità ed una maggiore massa critica da porre alla attenzione di quelle Istituzioni deputate ad attuare una politica industriale più mirata ed attenta ad evitare comportamenti e/o provvedimenti che possano portare all’abbandono di produzioni strategiche in Italia, solo perché fuori mercato a causa del divario importante dei costi energetici con gli altri Paesi europei.
Al riguardo si evidenzia che nell’ambito del coordinamento di IFIEC , l’organizzazione europea che raccoglie federazioni di industriali energivori ed alla quale anche AICEP appartiene, ben 137 amministratori delegati dell'industria manifatturiera hanno recentemente firmato un Manifesto con il quale chiedono una razionale strategia per la crescita e l’occupazione UE fino al 2030 ed invitano i capi di Stato ad adottare una serie di misure per allineare le politiche dell'industria con le problematiche dell'Unione europea per l’energia e l’ambiente.
Questa iniziativa , che rappresenta più di 1 milione di posti di lavoro diretti provenienti da vari settori e paesi di tutta Europa è eccezionale e può essere spiegata solo dalla gravità della crisi che grava sull'industria manifatturiera nella UE dei 28.
Le disparità collegate ad un prezzo elevato dell’energia, 2-3 volte superiore a quello degli Stati Uniti, portano a cambiamenti significativi nella struttura economica e hanno effetti di vasta portata su investimenti , produzione e commercio.
La missione che AICEP si pone per il 2014, tanto in chiave nazionale quanto europea, è pertanto quella di ampliare adeguatamente la propria base associativa anche con l’accoglienza di realtà industriali inferiori al livello dei 100 GWh annui fin qui ritenuto, nei fatti, l’indispensabile “pedigree” da presentare per poter aspirare alla condizione di Socio.
Coerentemente con le nuove linee di riferimento definite dalla AEEG, gli aspiranti soci AICEP dal 2014 in poi dovranno distinguersi non per “quanto” consumano ma soltanto in base al loro indice di energivorità.
AICEP/28-03-2014